Coccoloterapia® in acqua calda? Cosa è?
Seconda parte “Come si fa”
Coccoloterapia® in acqua calda
Eccoci qui con la seconda parte di “Cosa è la Coccoloterapia® in acqua calda? Come si fa?“
Se non hai letto la prima parte, ti consiglio di farlo, CLICCA QUI – COCCOLOTERAPIA® 1^ PARTE
Nella prima parte ti ho spiegato perché la Coccoloterapia® in acqua calda si chiama così; in questa sezione cercherò di spiegare (cosa non facile, perché una esperienza ti insegna qualcosa in modo indelebile per tutta la vita, in pochi secondi o pochissimo tempo, un’ora, un giorno, mentre per le spiegazioni ci posso mettere anche un anno, senza aver quasi cambiato nulla, comunque tenterò e spero nel tuo aiuto con domande o condivisioni per te che ne hai fatto l’esperienza e vuoi aiutare qualcun altro) cosa è e cosa ti permette di fare la Coccoloterapia® in acqua calda.
Intanto, per chiarire alcuni punti importanti, qual è la differenza tra Rebirthing in acqua calda e la #Coccoloterapia® in acqua calda? Ti mostro alcune foto che spero parlino da sole:
Questa è una seduta di #Rebirthing in acqua calda, dove il Rebirther tiene la persona che respira per circa un’ora con il boccaglio e a pancia sotto.
È una posizione abbastanza statica, a meno che non succeda qualcosa alla persona che sta respirando, tipo contattare un episodio doloroso.
Altra cosa da chiarire (dove molte persone fanno confusione) è riguardo alla metodica del Watsu, inventata dall’americano Harold Dull: “Watsu” è un acronimo delle parole “Water” e “Shiatsu”, quindi il suo scopo è di fare lo Shiatsu in acqua, lo trovo un sistema eccellente ed è veramente rilassante e aiuta a risolvere molte problematiche.
Personalmente, riguardo al #Watsu, ho sentito parlare e visto qualcosa su qualche giornale intorno alla metà dell’anno 2000, prima non sapevo neanche cosa fosse.
Come si può vedere da alcune immagini, c’è dietro un lavoro preciso, a livello fisico corporeo, che l’operatore Watsu fa alla persona, e la persona deve semplicemente rilassarsi.
Io qui sto semplificando, è ovvio che il lavoro esperienziale produce benefici più profondi.
Però posso dirti questo, nel gennaio 2003, quando uscì un articolo sulla Coccoloterapia® in acqua calda, su più di qualche giornale, mi chiamò un famoso insegnante Watsu, di cui qui non farò il nome, che mi chiese: Per caso hai cambiato il nome al Watsu?
Ovviamente risposi di no!
Ma lui, non convinto, oltre a farmi un sacco di domande, mi chiese se potessimo incontrarci e fare una seduta di scambio.
Io accettai velocemente, perché non vedevo l’ora di farmi cullare in acqua, ed era la prima volta che, dopo tanti anni in cui lo avevo fatto a qualcun altro (e non avendo ancora allievi pronti a farlo), potevo permettermi questo lusso.
Ci incontrammo e (sapendo cosa sarebbe potuto succedere a lui) decisi di fare io per primo la seduta, nel senso che lui mi fece il Watsu.
Wow, che bello, era fantastico! Poi la seduta finì e toccò a lui.
Per il primo quarto d’ora fu tutto abbastanza tranquillo, dopo diventò come un baccalà, molto rigido e spaventato, cercando di controllare tutto quello che stava succedendo invece di abbandonarsi.
Quando finì la seduta, la prima cosa che disse fu: No, non è la stessa cosa!
Nel Watsu “non considerano il respiro per niente“, semplicemente la persona respira a modo suo, rilassatamente.
Veniamo finalmente alla Coccoloterapia®in acqua calda, so che non è assolutamente facile, guardando le foto statiche, poter cogliere le differenze, ma proviamoci:
Il lavoro più grande e importante del coccoloterapeuta (a parte qualche tipo di movimento, stiramento e pressione iniziale, che può durare fino ai primi 10 minuti, per aiutare il coccolato a sciogliere le tensioni più grossolane) consiste prima di tutto nel far sentire al sicuro la persona che ha in braccio, farle sentire che c’è, che può fidarsi, che sa cosa sta succedendo e che interverrà nel momento giusto per aiutarla a chiarire che cosa sta accadendo in quel preciso momento in cui sta accadendo.
Che è capace di contenerlo qualsiasi cosa possa succedere, perché ti garantisco che di cose ne possono succedere.
Reazioni di tutti i generi, anche le più inimmaginabili.
Ti posso dire che anche i sommozzatori professionisti hanno scoperto di aver paura dell’acqua (nonostante sia il loro lavoro quotidiano), e che dopo che questo è successo hanno avuto dei grandi cambiamenti nella loro vita sociale, affettiva e soprattutto lavorativa.
Il lavoro del coccolato invece consiste nel fare due specifiche tecniche respiratorie che gli vengono insegnate a priori e che deve rispettare per avere i suoi risultati.
Quindi il coccolato, al contrario di quello che la maggior parte delle persone pensa, e che dalle foto non si vede, non sta lì semplicemente rilassato nelle mani di qualcun altro che si occupa di lui (della serie “pensaci tu alla mia vita, che io esco un attimo”), tutto il contrario: qui è l’attore principale, perché è lui a fare quasi tutto il lavoro, ed è un lavoro attivo, perché il suo respiro non può farlo nessun altro per lui, e deve farlo consapevolmente se vuole ottenere dei risultati.
Purtroppo qui si arenano le fotografie, perché non c’è foto che tenga per far vedere quello che succede dentro di sé, quando si fanno certi tipi di lavoro.
Tu stai capendo perfettamente quello che ti sto dicendo, ma non mi stai comprendendo, perché non hai fatto l’esperienza, e come ti dicevo prima, posso parlarti di questa esperienza per un anno intero, ma finché non fai l’esperienza non la puoi comprendere.
Quindi non ti resta che prenotare o partecipare ad un seminario intensivo di gruppo tipo quelli che facciamo ad Ischia.
Guarda dove e quando ci sarà la prossima esperienza di gruppo alla pagina Calendario, oppure dove e quando si svolgeranno le prossime settimane di vacanze terapeutiche alla pagina Vacanze Alternative.
Altra cosa da sapere è che oggi come oggi, dopo anni di esperienza, non faccio più sedute di Coccoloterapia® in acqua calda direttamente la prima volta che incontro una persona, ma prima si deve fare almeno una seduta di Respiro della Memoria® fuori dall’acqua, proprio per le reazioni troppo forti che spesso genera una seduta di Coccoloterapia® in acqua calda per più di qualche persona, quindi per rendere più dolce la situazione ho bisogno di insegnare alla persona delle cose importanti sul proprio respiro e vedere quali tipi di reazioni possono esserci, prima di andare in acqua.
So che quello che dico può spaventare qualche persona che pensava, dal nome “Coccoloterapia® in acqua calda”, che fosse una cosa dolcissima e meravigliosa, ed è proprio così, ma lo spazio dove ti aiuta ad entrare e ti porta è dentro di te, ed il problema non è nella tecnica, che è dolcissima di per sé, ma proprio nel giudizio che hai di te, delle cose che ti sono successe, che ti portano a chiuderti e a pensare e sentire che sei sempre in pericolo, che gli altri vogliono solo fregarti o vogliono da te sempre la stessa cosa, che sei sempre pronto a reagire alla minima cosa (qualcuno l’ha ribattezzata scherzosamente “CoccoloMazzataterapia”, perché non pensava che si arrivasse così in profondità e così velocemente, ma devi sapere che le cose più semplici sono le più dirette).
Una delle tante cose di cui parlo è di te, Creatura Meravigliosa, e della difficoltà di riuscire a riconoscerlo pubblicamente o di sentirsi chiamare Creatura Meravigliosa (a questo proposito leggi l’articolo alla pagina Creatura Meravigliosa).
ATTENZIONE
Quindi, se sei qui alla ricerca di qualcun altro che faccia il lavoro per te, al posto tuo, arrivederci, è stato un piacere conoscerti ma questo non è il posto per te!
Ma di questo ne parliamo nella terza parte:
“Cosa è la Coccoloterapia® in acqua calda?” “A cosa serve? Benefici”
PS:
Se l’argomento ti interessa e vuoi saperne di più, ordina il libro:
Un abbraccio
Paolo Cericola
Maestro di Respiro