Respirazione Normale
altrimenti detto il respiro normale
Questo fenomeno della “respirazione” lo diamo per scontato, senza mai portarci la nostra attenzione più di tanto.
Questa è quella che chiamiamo la RESPIRAZIONE NORMALE!
Ebbene, a lungo andare questa nostra distrazione è abbastanza pericolosa e deleteria.
Quasi il 90% delle persone respira lo stretto necessario per “sopravvivere”, e quando sopravviene qualcosa – un dolore, una arrabbiatura, un imprevisto di qualche genere – a volte si respira ancora di meno o si trattiene il respiro per non sentire quello che sta succedendo nel profondo.
Passiamo il 90-95% del nostro tempo inconsapevoli del Respiro.
Ti sei mai chiesto come hai imparato a respirare?
9 mesi in officina e la nascita “normale”
Al momento del concepimento, quando l’ovulo viene fecondato, scende dalla tuba di Falloppio fino all’utero, dove si sceglierà (“sceglieremo”) il posto giusto dove attraccare la nostra nave.
Da quel posto e per nove mesi noi riceveremo nutrimento, sangue, energia, che passeranno attraverso la placenta ed il cordone ombelicale.
Tra tutti gli organi in costruzione, l’ultimo organo che si forma sono i polmoni (per questo motivo i bimbi nati prematuri vengono messi in incubatrice).
Quando finalmente arriva il momento di uscire (la facciamo semplice, senza considerare molte altre cose che accadono in contemporanea), passiamo attraverso il collo dell’utero – un po’ strettino per la verità – che, dopo che la testa è uscita, ci comprime e stringe la gabbia toracica, che nel momento in cui siamo del tutto fuori si decomprime e ci permette di fare il nostro “primo respiro” con i nostri polmoni.
Ti ricordo che fino ad allora eravamo ossigenati attraverso la placenta ed il cordone ombelicale, quindi nel momento in cui facciamo il nostro primo respiro succede qualcosa di sconvolgente, è qualcosa che entra prepotentemente dentro di noi, ci spaventa, è molto intenso e forte.
Nel frattempo qualcuno intorno si dà da fare chiudendo e tagliando il cordone ombelicale.
Cosicché questo piccolo essere appena arrivato viene messo immediatamente in pericolo di morte.
Se non respira, perché ha paura, può morire, se respira è tutto molto intenso, quindi si trattiene.
Però se non respira lo prendono e cercano di scuoterlo, tenendolo per i piedi, e magari anche sculacciandolo o usando degli altri sistemi, per farlo respirare, continuando così a creare ancora più paura, finché si arriva al massimo che l’essere può sopportare ed arriva il pianto.
Ed allora sono tutti contenti perché piange, allora significa che è vivo.
Ma ti sei mai chiesto, se ci fossi tu al suo posto in questo preciso momento, quali sarebbero le tue “reazioni”?
Molti risponderanno (perché questo è un pensiero comune) “ma sono piccoli, non capiscono”. (?!?)
Passiamo ora ad un’altra considerazione.
Nel momento in cui viene tagliato il cordone, ben il 30% del sangue del piccolo essere rimane nel cordone ombelicale e nella placenta.
Cosa succederebbe se ora, in questo preciso momento, ti togliessero il 30% del tuo sangue?
Possiamo dire che ti sentiresti…… morire?
Questo è quello che avviene nel cosiddetto “parto normale”, normale perché è diventato una routine, ma questo non significa che sia naturale, anzi in queste condizioni – e visto che le cose stentano a cambiare – mi sembra che qualcuno stia pianificando un bel pianeta pieno di malati e persone piene di paura.
Questo avvenimento è successo a tutti nella nostra vita, e purtroppo sono molto pochi coloro che hanno avuto una nascita naturale.
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